In un recupero di forme plasmate da forze cosmiche, messe in risalto da fonti luminose ed interventi che sprigionino l'energia materica nella sua ancestrale potenza, le sculture di Giacobbe Giusti creano un ponte tra passato e presente e ipotizzano un alternativo scenario futuro, riflettendo sui mutamenti che coinvolgono l'umanità nel nuovo rapporto con tecnologia e mass-media. Come evidenzia Eugenio Giannì, l'utilizzo dell'alluminio esemplifica un'immagine dell'uomo artefatta, privata della propria comunicabilità, e permette all'artista di affermarsi come interprete della contemporanea “post-umanità”.